martedì 13 aprile 2021

L'inizio di tutto


2.0.1.1 Era l’anno in cui come sempre la società dimostra di non essere al passo con i tempi. Era l’anno in cui i videogiochi cominciavano a entrare prepotentemente nella società , facendo divertire ragazzi e ragazze di tutte l’età.

Sappiamo poi come è finita. Ed è un bene – sottointendo 9 anni dopo , l’età dell’oro del gioco da tavolo , ma anche il bisinisse del videogioco , nostro eterno rivale.

Imperi Galattici , anticamente chiamato “alla conquista dello spazio” che vedete in figura è il mio primo prototipo. La scintilla. La brillantezza…

E’ un gioco molto complesso , guardandolo ora – atipico – non sapevo nemmeno cosa significassero le meccaniche , le regole , il processo di design – sinceramente anche ora ho molto da imparare , ma quel protoripo fu l’inizio dell’ispirazione di tutti gli altri fino a OGGI.

Di cosa parlava ? semplice. Della conquista spaziale di un astronave madre – chiamata così d’ispirazione a homeworld (ricordate ? il videogioco)

Oltre c’erano, la corvette , il bombardiere e il caccia. Ovviamente, anche se a quel tempo non sapevo nemmeno cosa significasse , avevo messo a punto la meccanica del dice rolling, giocando a Risiko, che permetteva di tirare i dadi a seconda della grandezza dell’astronave, per distruggere le astronavi di colore diverso, nemiche.

Il bello non è qui : il bello era che la nave madre , ho un sacchetto pieno , poteva produrre altre pedine in espotenziale ! quindi immaginatevi mille dico mille pedine di legno tagliate con un tondino di 6mm e dipinte di diverso colore e poi tagliate a diversa grandezza !.

 

Oggi aggiungerei la rock-paper-scissor (morra cinese) ed eviterei tanti casini e tanti dadi.

Ma non vi ho raccontato ancora tutto! Ho fatto stampare mazzetti e mazzetti di 100 carte di soldi futuristici che dovevano servire all’economia , a comprare tecnologie. Tipo Monopoli.

L’idea in effetti poteva essere interessante comprando tecnologie , ma il prototipo era dispendioso in fatto di componenti. Per questo ho idealizzato un modo molto più semplice di concepire i giochi, privi di tanti componenti e di tante meccaniche.

Per concludere , l’idea che mi porto come ricordo , era la creazione di un linguaggio interno al gioco per lo sviluppo delle tecnologie.

Nella pratica ogni volta che andavi in un pianeta , prendevi risorse , le risorse facevano comprare carte armi o carte tecnologie . Queste carte armi dovevano essere collezionate (set collection) per scoprire e sviluppare le carte tecnologie che erano niente e popò di meno scritte in un linguaggio che solo le prime potevano decifrare – qui sfioravo la follia di giocabilità , ma bello.

Come primo esperimento era ben fatto , ma forse , guardandolo oggi , troppo ingrassato. Potrei effettivamente ricreare un gioco in questo senso, per me l’unico problema fu che non avevo i riferimenti delle meccaniche che portano lo scheletro del gioco stesso. Arrivederci al prossimo articolo.

Omar.

 


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